La storia

Il fondatore Piero Morseletto e la “bottega” Morseletto

 

Scultore e imprenditore, Piero Morseletto nasce a Vicenza il 23 dicembre 1887. Compie gli studi artistici all’Accademia Olimpica e poi all’Accademia di Brera, dove ottiene due medaglie d’Oro come migliore allievo.
In seguito viene insignito della medaglia d’Oro come Maestro Artigiano ed espone alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano e ad altre importanti manifestazioni.
Ben presto le sue capacità di scultore si uniscono a quelle di imprenditore e decide di fondare la “bottega” Morseletto, specializzata nella realizzazione di ornato in Pietra di Vicenza. Su tale materiale, per anni, sono convogliate le esperienze della “bottega” sino a raggiungere una potenzialità tecnica e produttiva tale da poter affrontare qualsiasi tema di scultura e architettura.


I Longwood Gardens

I Longwood Gardens

 

La prima fase dell’attività della nuova bottega culmina tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, quando Piero viene contattato da Pierre Du Pont e dalla moglie, per il progetto dei “giardini all’italiana” nella loro tenuta in Pennsylvania, oggi conosciuta come Longwood Gardens, uno tra i più grandi giardini privati al mondo.
Vengono così realizzati gli Italian Water Gardens, splendidamente decorati con capacità artigianale tutta italiana da fontane, giochi d’acqua, statue e allegorie realizzati in Pietra di Vicenza da Piero e dai suoi scalpellini, e talvolta finiti in loco. Nel museo della Fondazione Longwood sono ancora oggi conservati i disegni originali di Piero, in china bianca su carta azzurrina.

 


Il nome cambia: da Bottega Morseletto a Laboratorio Morseletto

Il nome cambia: da Bottega Morseletto a Laboratorio Morseletto

 

Con il passare del tempo si affina la ricerca sulle tecniche di lavoro tradizionali e sulle finiture, non più limitata alle pietre e ai marmi locali, ma estesa a tutti i marmi, anche rari e pregiati.
Vengono inoltre riscoperti e rivitalizzati i settori paralleli a quello tradizionale del lavoro lapideo, con ricerche e applicazioni sugli intonaci antichi a base di calce (rasati e marmorini). Recuperando la calce, il cotto e i marmi d’uso antico trovano nuova vita antiche pavimentazioni note come “Terrazzo alla Veneziana” e “Palladiana”. Contemporaneamente vengono affrontate le tematiche tecnologiche relative a gessi, legno, metalli e vetro. Cresce il bagaglio di conoscenza e manualità e il nome inevitabilmente cambia: da Bottega Morseletto a Laboratorio Morseletto.

 


La seconda generazione e la dimensione internazionale
La seconda generazione e la dimensione internazionale

 

Negli anni Cinquanta due dei figli di Piero – Paolo e Leonardo – entrano a far parte dell’azienda. La loro presenza imprime nuova energia e consolida a livello internazionale l’impegno del Laboratorio. La sede viene trasferita nella zona industriale di Vicenza, dove ancor oggi è situata, e si effettuano rilevanti investimenti in nuove tecnologie per la lavorazione del marmo.

 


L’incontro con Carlo Scarpa e con grandi architetti e designer

L’incontro con Carlo Scarpa e con grandi architetti e designer

 

In questi anni la storia dei Morseletto inizia a intrecciarsi con quella dei più grandi nomi dell’architettura italiana e internazionale, primo fra tutti Carlo Scarpa.
La sapienza del Maestro, mettendo a frutto competenze ed esperienze del Laboratorio, da vita a opere di incomparabile bellezza, fra cui la tomba Brion a San Vito d’Altivole (1969), la tomba Galli al cimitero di Sant’Ilario di Genova (1978) e il Museo di Castelvecchio a Verona (1958/1975).
A partire dagli anni Sessanta il Laboratorio collabora con alcuni fra i principali architetti e designer in campo internazionale. L’arte dei Morseletto trova applicazione nei luoghi più belli del pianeta, a volte sotto gli occhi di tutti – un edificio, una villa, una facciata – a volte celata in qualche interno d’autore.
Si moltiplicano esperienze di lavoro e collaborazioni con importanti professionisti come Afra e Tobia Scarpa, Pierluigi Cerri, Cini Boeri, Vittorio Gregotti, Angelo Mangiarotti, Piero Porcinai, Paolo Piva, Ettore Sottsass, solo per citarne alcuni.

 


La scultura

La scultura

 

La scultura, all’origine della storia dei Morseletto, assume un respiro internazionale. Grandi artisti e scultori come Giorgio De Chirico, Gino Bogoni, Miguel Berrocal, Mario Rossello, Roberto Burle Marx, hanno visto realizzate alcune delle loro opere fra le mura del Laboratorio.

 

 

 


Restauri

Restauri

 

A partire dagli anni sessanta si susseguono restauri di altissimo livello su monumenti architettonici quali la Basilica Palladiana e la Loggia del Capitaniato a Vicenza (di A. Palladio), i Teatri Comunali di Bologna, Carpi, Lugo, Ravenna e Faenza, Palazzo Bevilacqua a Verona (di M. Sanmicheli) e molti altri.

 


 

Terza generazione: innovazioni e grandi opere
Terza generazione: innovazioni e grandi opere

 

Dagli anni Ottanta in poi l’impegno del Laboratorio e delle sue attuali titolari, Barbara e Deborah Morseletto, si consolida nella realizzazione di opere complesse, che solo la qualità e l’esperienza artigianale proprie delle maestranze, insieme alla preparazione del reparto tecnico, consentono di affrontare e realizzare con gli elevati standard richiesti.
Appartengono a questi anni la realizzazione del negozio Bulgari a New York (con Piero Sartogo), l’allestimento dell’Hotel Du Grand Sablon a Bruxelles e dell’Hotel Cappello a Ravenna (Gruppo Ferruzzi), le finiture interne di Casa Benetton a Treviso (con Tobia Scarpa). Tutto ciò senza tralasciare l’originaria maestria nella lavorazione della pietra locale, riscontrabile nell’abbazia di Sainte-Madeleine du Barroux (Francia) interamente realizzata in Pietra di Vicenza (Bianca, Gialla e Grigia), in Villa Zero a Cap d’Antibes, nel Palazzo Albrizzi a Venezia (con Antonio Foscari) e più recentemente nella DG Bank a Berlino di Frank O.Gehry, nel Museo di arte Moderna e Contemporanea (MART) a Rovereto, opera di Mario Botta, e nelle Terme di Merano di Matteo Thun.
Ancora, la “mano” dei Morseletto ha spesso plasmato l’immagine degli showroom e delle boutique dei grandi brand della moda: ad esempio Aspesi e Damiani (Antonio Citterio & Partners); Valextra (Studio Cerri & Associati / Pierluigi Cerri, Alessandro Colombo Architetti); Unifor (Afra e Tobia Scarpa); Valentino, Brioni, Bally (David Chipperfield architects); Celine; Hermes (RDAI Architecture); Dior, Chanel e Louis Vitton (Peter Marino Architects).